Chicchetto, da noi soprannominato così è davvero speciale, è un cagnolino che non ha mai avuto nulla, quel nulla che ci permette solo di accontentarci e mai spingerci oltre…per lui è sempre stato così. Chicchetto infatti ha sempre vissuto relegato in casa, 15 lunghi anni in casa con la sua padrona, 15 anni senza sapere cosa fosse un prato verde, senza sentire l’odore dei fiori e l’aria fresca che ti passa in mezzo al pelo come una carezza di vita. Chicchetto non ha mai neppure sentito la pioggia bagnargli il dorso, non ha mai potuto rotolarsi in una pozzanghera o stare semplicemente sdraiato al sole. 15 anni senza nulla, quel nulla che per lui era tutto. 15 anni e improvvisamente ad attenderlo non gli restava altro che una morte di stenti. Il povero piccolo, infatti, defunta la sua proprietaria, è rimasto solo. Solo in una casa vuota e spoglia. Buia. Senza cibo né acqua. I figli alla morte della donna hanno ben pensato di prendere tutto quello che fosse di valore lasciando però nel dimenticatoio lui, e se non fosse stato per una segnalazione arrivataci domenica 16 marzo da un’amica di una vicina di casa dell’appartamento in questione, per lui sarebbe stata la fine. Una triste e vergognosa fine. Lunedì mattina dunque, un po’ perplessi e titubanti per la situazione che ci sarebbe apparsa, siamo andati in quattro volontari più la signora che aveva segnalato la situazione a vedere le condizioni del piccolo, pensando in un primo momento di valutare obbiettivamente la situazione e di conseguenza decidere il da farsi. Ma arrivati lì, una volta che la porta si è spalancata…l’orrore. Due dei nostri volontari, impietriti, sono rimasti fuori dalla porta perché già l’odore di un’aria irrespirabile arrivava dritto alle narici senza farti respirare. Non c’era più ossigeno respirabile in quel posto. Abbiamo lasciato l’inutile ai due rimasti di sasso e siamo entrati: le condizioni del posto erano pietose, spazzatura ovunque e davvero c’era di tutto. Le pareti nere e il pavimento ricoperto di piscio, feci e vomito. E poi lì, in mezzo a tutto quello schifo, c’era lui. Per terra, tutto rannicchiato su se stesso e tremante c’era il nostro Chicchetto. Non abbiamo pensato neanche un secondo a valutare la situazione: abbiamo urlato ai ragazzi rimasti fuori di portare una coperta e un asciugamano e di scatto li abbiamo sentiti percorrere le scale fino a tornare con il necessario. Mi sono avvicinata a lui, che appena mi ha vista si è fatto ancora più piccolo su se stesso, come a non voler esistere, gli ho buttato l’asciugamano attorno e l’ho tirato su mentre l’altra ragazza lo copriva con la coperta, visto che tremava come una foglia. Abbiamo guardato la signora che senza fiatare ci ha fatto strada verso la porta e ci siamo voltati solo arrivati all’ingresso del portone per dirle che d’ora in poi Chicchetto era in buone mani, che avremmo provveduto noi. Lo abbiamo sistemato in macchina, in un angolino caldo e con un po’ di coccole già sembrava più sereno, già temeva meno che le nostre mani avessero potuto fargli male; ogni volta che alzavi una mano o un dito, lui si nascondeva e si metteva a tremare con il suo piccolo cuoricino che batteva a mille. Ora Chicchetto è al sicuro, seguito da una volontaria che ci sta mettendo tutto il suo meglio per far sì che lui possa avere una vita dignitosa e trovare una famiglia che gli faccia provare cosa voglia dire vivere davvero! Chicchetto ha sostenuto la sua prima visita veterinaria nella quale subito è stato sottoposto a un controllo al cuore dato il suo soffio cardiaco. Rientrando nei limiti, ancora non è da mettere sotto terapia ma bisognerà sottoporlo a un controllo ogni quattro mesi poiché se dovesse superare il limite avrebbe la necessità di essere messo in terapia. Poi con i nostri veterinari, persone davvero splendide, abbiamo deciso che tra una decina di giorni saremmo tornati con lui per procedere con tutte le analisi possibili; alla prima visita i risultati sarebbero stati troppo vaghi e alterati dato che lui è uno scheletro vivente, 6 kg di nulla. La prima cosa da fare è rimetterlo un po’ in sesto fisicamente vista la sua debilitazione che gli permette di reggersi a malapena in piedi e continuamente finire per terra, e il suo recupero spirituale. Chicchetto in tutto questo posto nuovo, in tutta questa vita nuova si sente perso e impaurito, ci vede poco ed è anche un po’ sordo e il cambiamento per quanto migliore per lui è disarmante. Sentirsi solo e perso…che brutta sensazione. Soprattutto la notte, qualcosa gli prende e gli stritola il cuore e lui comincia a camminare avanti e indietro, ad abbaiare e a far capire il suo disagio, la sua paura. Ma su questo la nostra super volontaria sta lavorando e già stiamo facendo passi da gigante!

Tribù Animale Onlus e Animalisti Verona Onlus si uniscono nuovamente, in questo grave e delicato caso. Il recupero di un cagnolino così anziano in queste condizioni fisiche e psicologiche non è facile, tutt’altro. Ci saranno da sostenere parecchie spese e si dovrà trovare una famiglia che adotti Chicchetto. 

CHIEDIAMO PERCIO’ A TUTTI UN AIUTO, anche piccolo, per far sì che Chicchetto possa vivere l’ultima piccola parte della sua vita in modo dignitoso. Potete aiutarci con una donazione:

Tribù Animale Onlus Iban: IT 76 T 02008 11725 000102920681 intestato a Tribù Animale Onlus Paypal: broke90m@gmail.com Postepay 4023 6006 3755 8703 intestata a Marta D’Aleo (presidente)

Animalisti Verona Onlus IBAN IT 68 R 02008 11711 000010060856 intestato Animalisti Verona Onlus Chiediamo inoltre a gran voce di diffondere l’appello di Chicchetto ad amici, parenti, conoscenti, affinché arrivi un angelo che gli dia tutto l’amore che c’è…perché lui ne ha davvero tanto bisogno!

EVENTO CHIUSO!