La storia che vi raccontiamo oggi è quella di Caffè.

Tre settimane fa (il 2 novembre) Caffè stava andando a cercare qualcosa da mangiare come ogni sera al bidone della spazzatura proprio di fronte a quel giardino condominiale che lui chiama “casa”.

Ma l’abitudine ad attraversare e la panciotta tanto vuota sono state per lui fatali quella sera.

Una macchina a velocità sostenuta l’ha preso in pieno lasciandolo moribondo sul ciglio della strada.

Si sa che i gatti vanno a morire lontano ma Caffè ha deciso che se doveva passare a miglior vita lo voleva fare in quel giardino dove tante volte aveva trovato riparo alla pioggia e qualche boccone lanciato dalle finestre. E così con un dolore fortissimo e uno sforzo, l’ultimo che credeva di dover fare, è tornato la, nella sua “casa”.

Una persona che abitava lì e che ha visto la drammatica scena ci ha chiamato subito e così un angelo di nome Mirko è corso assieme ad una nostra volontaria a cercarlo.

Caffè era lì nel “suo” giardino, in un angolino, rannicchiato, gli occhi sbarrati dal male e dalla paura. Aspettava che il suo cuore smettesse di battere per non sentire più quel dolore immenso che gli correva lungo tutto il corpicino devastato. Ma quel dannato cuore continuava a battere e il dolore a crescere ogni secondo di più.

Caffè è stato soccorso dai nostri due angeli e portato subito in clinica ma lo sconforto di tutti noi era altissimo, Caffè non ce l’avrebbe fatta. Una inutile corsa fatta per niente. La solita storia di morte a cui non si fa mai l’abitudine.

Una lunghissima notte dove la vita di Caffè è rimasta appesa a un filo sottilissimo.

La mattina dopo abbiamo chiamato convinti che non ci fosse più e invece lui era ancora lì, guerriero, a lottare. Le prime cose riscontrate sono state la frattura del bacino, una lesione al sacro e il femore distrutto. Superate le 48 ore più critiche ci hanno prospettato la triste possibilità di un gatto incontinente a vita, selvaggio come pochi e con tutto il retrotreno spaccato.

La scelta sembrava essere ovvia ma il nostro veterinario ci ha chiesto del tempo. Ci sono voluti 10 giorni per poterlo visitare da sveglio così da valutare lo stato neurologico e la sensibilità delle zampe posteriori perché Caffè è un tipino piuttosto tosto e non faceva avvicinare nessuno a meno di mezzo metro da lui nel gabbione di degenza.

Oggi ci hanno comunicato che la sensibilità alle zampe c’è così come la capacità di evacuare urina e feci in modo autonomo e controllato.

Caffè stasera dovrà essere assolutamente operato alla zampa posteriore dove gli verrà applicata una placca di metallo nella speranza che il recupero sia completo.

E’ un gatto selvatico e molto difficilmente sarà possibile per lui trovare una famiglia ma dovremmo per questo lasciarlo zoppo e claudicante in un campo?

La spesa supererà i 1000 euro e noi non li abbiamo. Avevamo appena finito di pagare una parte dei conti vecchi ai veterinari ma cosa potevamo dirgli, Caffè per te i soldi non ci sono perché sei selvatico?

Tra un mese sarà Natale, aiutateci a regalare una speranza di vita decorosa Caffè.

Siamo in tanti, un caffè in meno per ciascuno di noi e lui potrà tornare a stare in piedi e a correre. Vi preghiamo con tutto il cuore, aiutateci ad aiutarlo.

Per aiutarci ad aiutare Caffè:

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